PIGNORAMENTO CONTI CORRENTI: FACCIAMO CHIAREZZA

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Quello che sta facendo discutere in questi ultimi giorni è la proposta di legge inerente la possibilità da parte di agenzia entrate riscossione (ex equitalia) di pignorare i conti correnti dei contribuenti.

Ma non tutti sanno però che in realtà il prelievo forzoso esiste già da tempo, ed il governo Meloni sta solamente affinando alcune tecniche per la sua esecutibilità.

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COS’E’ L’ATTO DI PIGNORAMENTO

L’atto di pignoramento verso terzi è un ordine di riscossione di un credito che un autorità giudiziaria dà ad un terzo (banca) di pagare il credito direttamente al concessionario e fino alla concorrenza di tutto il credito.

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COSA PREVEDE LA NUOVA NORMA

La nuova norma prevede che gli agenti della riscossione possano controllare in anticipo il conto corrente da pignorare, in modo da verificare se al suo interno fossero presenti o meno dei soldi.

In altre parole si tratta di una norma che risparmia risorse. Il pignoramento del conto corrente potrà essere attivato solo e soltanto nel caso in cui nel conto corrente ci sia qualcosa pittosto di muoversi al buio come sta succedendo a tutt’oggi.

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RUOLO DELLA BANCA

Una volta ricevuto l’atto di pignoramento, la banca è tenuta a comunicare al creditore entro 10 giorni dalla notifica dell’atto, tramite raccomandata o Posta Elettronica Certificata (PEC), i seguenti dettagli:

  1. le somme di debito e le relative scadenze a favore del debitore;
  2. l’eventuale esistenza di sequestri effettuati prima del pignoramento;
  3. la possibile esistenza di cessioni di credito precedentemente al pignoramento;
  4. l’eventuale esistenza di pignoramenti, sia preesistenti che successivi al pignoramento del credito.

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